fbpx
30
Mar, Apr

Copenhagen

News Edilizia

Primi tentennanti passi verso un futuro più sostenibile per il nostro pianeta quelli fatti al vertice di Copenhagen svolto nella metà di Dicembre.

Copenhagen: vertice sulle rinnovabili

L'accordo raggiunto con non poche difficoltà prevede stanziamenti per i paesi con più difficoltà di oltre 100 miliardi entro il 2020 ed un tetto massimo di emissioni che non dovranno superare i 2 gradi. I paesi partecipanti si sono accordati sul monitorare la riduzione dei gas serra e nell'aiutare i paesi meno abbienti, ma delude il fatto che l'accordo non sia vincolante, questione che per molti è di fondamentale importanza.

Molti i pareri discordanti, a partire dai paesi che di più nel globo inquinano come Stati Uniti e Cina, che non sembrano trovare un effettivo accordo anche se sembrano tendere verso una posizione più moderata. Fatto è che se non si raggiungerà un accordo sicuro e vincolante sarà complicato se non impossibile giungere ai livelli concordati nell'ormai lontano 1990 nel protocollo di Kyoto. Infatti guardando i fatti reali da quella famosa data ai giorni nostri si riscontra, al contrario delle rosee aspettative previste, un incremento globale delle emissioni del 45%, dato che lascia ben poca speranza.

Vertice Copenhagen - Reazioni

Se da una parte la Cina giosce per l'approccio preso per mitigare l'inquinamento da parte delle economie emergenti, sollecitando gli stessi a tenere sotto controllo le emissioni e l'utilizzo di fonti non inquinanti, dall'altra parte l'Unione Europea puntava sicuramente a decisioni più incisive, anche se il segretario generale dell'Onu spiega che quello di Copenhagen è un ottimo inizio per accordi e politiche future che saranno sicuramente migliorate da tutti i paesi in questione ed anche e soprattutto da quelli all'inizio più restii come Cina, India, Brasile e Sud Africa.

Ovviamente il dato che più di tutti preoccupa chi sperava in qualcosa di più è il fatto della totale assenza di veri e propri vincoli sulle decisioni prese nel vertice, che perciò rimandano semplicemente al buon senso e alla onestà dei governi, che saranno spinti a gestire realmente in maniera più consona le emissioni e l'inquinamento, ma fondamentalmente non saranno obbligati da accordo alcuno.



Potrebbe interessarti anche