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Ven, Apr

Risparmio Energetico

Nonostante le calde giornate che stiamo vivendo in molte delle nostre città siamo ormai giunti alla stagione dell'accensione degli impianti di riscaldamento, che, come ogni anno, necessitano di controlli di manutenzione caldaia per garantirne una maggiore sicurezza e per mantenerne l'efficienza energetica.

Che siano a gas, a legna, a carbone o policombustibili, le caldaie con una potenza compresa tra 10 e 400 kW devono essere sottoposte a manutenzione annuale. Questo per evitare il rischio di avvelenamento da monossido di carbonio. La manutenzione deve essere eseguita da un tecnico specializzato in impianti di riscaldamento.

 

Le regole da seguire per un impianto sicuro

Risale a pochi giorni fa la notizia da intossicazione di monossido di carbonio di due persone anziane nel Vicentino. L'incidente poteva trasformarsi nell'ennesima tragedia, ma fortunatamente il pronto intervento di un parente, di professione medico, li ha tratti in salvo. In questo caso la canna fumaria si era staccata dalla giuntura del soffitto ed i fumi si erano sparsi all'interno dell'appartamento. Questo per dire che basta un impianto vecchio, difettoso, non sottoposto a regolari controlli per mettere a repentaglio la vita degli occupanti l'immobile.

Lo scopo principale del buon mantenimento di una caldaia è di evitare il rischio di avvelenamento da monossido di carbonio. Questo gas è invisibile e inodore, provoca mal di testa, nausea e vertigini e può essere fatale associato a scarsa ventilazione dell'abitazione. Se c'è il sospetto di intossicazione, arieggiare l'alloggio, fermare l'impianto di combustione e chiedere aiuto.

L'articolo 15 del Decreto Legislativo n. 192 del 19 agosto 2005, e seguenti modifiche o integrazioni, prevede sanzioni da €500 a €3.000 nei confronti del responsabile dell’impianto che non provvede alla manutenzione degli impianti di riscaldamento secondo quanto stabilito dall’articolo 7, comma 1. Pertanto, non effettuare i dovuti controlli, nei tempi e nei modi previsti della Legge, comporta delle sanzioni per il responsabile dell'impianto e per il manutentore.

Manutenzione e Bollino Blu: obblighi e suggerimenti

Se si desidera mantenere una caldaia potente, funzionale e sicura più a lungo e contenere i consumi energetici non è possibile ignorarne la manutenzione. Una manutenzione efficace deve seguire alcuni passaggi necessari per garantire che la caldaia funzioni correttamente. 

La manutenzione della caldaia deve essere effettuata ogni anno da un professionista di propria scelta, conformemente alle prescrizioni previste nelle istruzioni tecniche rilasciate dalla ditta che ha installato la caldaia o dall'azienda che l'ha fabbricata. Alla chiamata di intervento il tecnico provvederà:

  • al controllo della caldaia;
  • alla pulizia e regolazione;
  • alla valutazione degli inquinanti atmosferici.

Per quanto riguarda il controllo dell'efficienza energetica gli esperti del settore, riconosciuti da ciascun Comune italiano, dopo aver fatto le dovute analisi sui fumi di scarico e sul corretto funzionamento dell'impianto, sia a gas che termico, rilasciano una certificazione obbligatoria ai sensi del Dlgs 192/05, il cosiddetto Bollino Blu, da applicare alla documentazione del libretto d'impianto, altrimenti è necessaria una riparazione.

Il Bollino Blu va effettuato in un lasso di tempo variabile a seconda del tipo di impianto:

  • ogni anno per le caldaie superiori a 100 kW alimentate a combustibile liquido o solido;
  • ogni due anni per le caldaie tra 10 e 100 kW alimentate a combustibile liquido o solido e per le caldaie superiori a 100 kW alimentate a gas;
  • ogni quattro anni per le caldaie tra 10 e 100 kW alimentate a gas.

Il tecnico del riscaldamento deve fornire un certificato di manutenzione entro 15 giorni dalla sua visita. Questo documento deve essere tenuto a vostra disposizione o del vostro locatore o della vostra assicurazione in caso di calamità. L’operatore incaricato che non redige e sottoscrive il rapporto di controllo tecnico di cui all’articolo 7, comma 2, è punito invece con una sanzione amministrativa da € 1.000 a € 6.000.

Un buon tecnico saprà sempre darvi i giusti consigli:

  • sull'uso corretto della vostra caldaia;
  • sui possibili miglioramenti dell'intero sistema di riscaldamento;
  • sull'eventuale necessità di sostituire l'impianto. 

Responsabilità dell'impianto

In generale, la conduzione, il controllo, la manutenzione dell’impianto termico e il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica, nonché i costi da sostenere, sono a carico del responsabile dell’impianto termico.

Vi sono però delle eccezioni in merito:

  • in caso di appartamento o costruzione in affitto, la manutenzione degli impianti di produzione di acqua calda e di riscaldamento è responsabilità del locatario, a meno che il contratto di locazione non dimostri il contrario;
  • in caso di impianti centralizzati la responsabilità è dell'amministratore del condominio;
  • nel caso in cui gli edifici siano di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche, il responsabile è il proprietario o l’amministratore delegato.

 



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